Pittore ma anche Architetto, incisore, ceramista, protagonista dello scenario felsineo, Augusto Sezanne resta impresso per la sua capacità innata di catturare l’attenzione di chi lo osserva, lasciando così il desiderio di incontrare le sue opere.
Trentuno agosto
Conclude gli anniversari estivi quello della nascita di Augusto Sezanne (1856-1935), avvenuta il 31 di questo mese del 1856. Scomparso nel 1935, il pittore non è certamente estraneo al simbolismo europeo, e lo interpreta sia col suo particolare segno sia con l’atmosfera intensa e coinvolgente delle esperienze di quel movimento. Interessante è notare la sua posizione, assolutamente esente da un linearismo scontato, diventato molto spesso nel panorama culturale di quei decenni, il consumo un po’ desueto, di un linguaggio anche commerciale.
Augusto Sezanne, Le acquaiole alla fontana, Ventaglio con iscrizione autografa di Giosuè Carducci «Amor che nella mente mi ragiona», 27 maggio 1891, acquerello su tela, 82 x 52,5 cm, Museo Ottocento Bologna.
Il suo stile oscilla tra una visione asciutta e razionale e una ricostruzione del reale carica di intuizioni oniriche. Colori saturi di passione, luci e ombre dense ed evocative, convivono con elementi precisi e ben calibrati che rivelano un ingegno multiforme che sa scorrere dal segno minuto delle incisioni a quello più ampio e articolato del restauro urbano.
Precisione grafica e movimento acquerellato si completano nella decorazione del bellissimo ventaglio, recante firma autografa di Giosuè Carducci, che vede una graziosa figuretta femminile stagliarsi su uno sfondo a disegno leggero, altamente simbolico, di una cancellata di giardino nel quale scompare un’altra figura di donna, quasi assorbita dal silenzio antico custodito da una statua.
Considerare gli anniversari permette di entrare in un mondo che si fa continuamente ascoltare. Colori e note, silenzi espressivi, nutrono la mente, rallegrano il cuore. Ci invitano a sostare in un tempo dilatato. Dentro questi excursus nel mondo della pittura bolognese dell’Ottocento, impossibile non citare Tappeto di Ungaretti:
Ogni colore si espande e si adagia
negli altri colori
Per essere più solo se lo guardi.
(Giuseppe Ungaretti, L’allegria, 1914-1919)
E noi aggiungiamo più soli, forse, ma senza dubbio in compagnia degli autori.
Olga Di Cosmo
Laureata in Filologia Moderna, corso di laurea magistrale presso l’Università di Bologna. Ha conseguito un diploma allo IED di Milano in Design degli interni. Attualmente frequenta un Master in Pubblicità, comunicazione e creazione di eventi tenuto dall’Università di Firenze.
I suoi principali interessi di ricerca riguardano il design, il colore, l’arte e la comunicazione come mezzi per diffondere tutto ciò che abbraccia la conoscenza e il bello.
© Crediti fotografici Olga Di Cosmo.