Mostre

La mostra si presenta come la prima monografica dedicata alla pittrice bolognese Carlotta Gargalli (Bologna, 1788 – Roma, 1840). Figlia del ritrattista Filippo, frequenta come prima donna i corsi dell’Accademia Nazionale di Belle Arti, sorta dopo la soppressione della Clementina. Nel 1811, su interessamento di Antonio Canova, ottiene il privilegio, allora straordinario per una donna, di studiare a Roma con una sovvenzione statale. Nell’Urbe frequenta gli ambienti dell’Accademia del Regno italico, con sede a Palazzo Venezia, istituzione presieduta dal diplomatico Giuseppe Tambroni sotto la supervisione di Canova, dove confluivano i giovani più promettenti delle tre accademie di Venezia, Milano, Bologna. Ritornata nella sua città nel 1815 attraversa un periodo di intensa attività, caratterizzata dalla produzione di ritratti, soggetti sacri, copie dei capolavori della Pinacoteca. Nel 1821, anno delle nozze con lo speziale Carlo Rovinetti, la Gargalli risulta un’artista affermata, tanto da essere definita l’«Elisabetta Sirani dei nostri giorni».
Poi i lutti famigliari ne rallentano l’attività che termina definitivamente a Roma nel 1840, non senza però un’ultima sorpresa, un «Gabinetto di quadri» che la pittrice risulta gestire in via del Corso, 63. L’esposizione, oltre a ricostruire il corpus pittorico e il profilo biografico di un’artista dimenticata, punta a illuminare i rapporti tra lo scultore Antonio Canova e i giovani presenti nelle aule dell’Accademia del Regno italico a Palazzo Venezia. Sorta a Roma sul modello dell’Accademia di Francia, si consumò nel giro di pochi anni (1812-1815) a causa del crollo dell’impero napoleonico e delle aspirazioni nazionali che incarnava. Tuttavia lì si formarono alcuni tra i maggiori talenti pittorici dell’Ottocento italiano, il romantico Francesco Hayez e il purista Tommaso Minardi.

Tra i molti volti troviamo, oltre a quello di Carlotta Gargalli, anche il romagnolo Giambattista Bassi, paesaggista di grande talento che frequentò l’Accademia di Belle Arti di Bologna, amico dello scrittore Pietro Giordani e apprezzato dallo stesso Canova che ne ottenne due dipinti per la propria collezione. In tale occasione, il Museo Ottocento Bologna presenterà in anteprima anche l’opera Il giardino del lago a Villa Borghese di Giambattista Bassi di recente acquisizione
Mission
Museo Ottocento Bologna inaugura il proprio circuito mostre dedicando un giusto approfondimento alla prima figura felsinea femminile che frequentò l’Accademia Nazionale di Belle Arti di Bologna, dopo la sua trasformazione da Accademia Clementina. Con questa esposizione, il Museo si pone due obiettivi: vuole, da una parte, mettere in luce le doti e la caparbietà di una donna che, grazie al proprio talento, seppe distinguersi in una società artistica dominata dagli uomini; dall’altra, inaugurare un percorso scientifico e critico di monografie dedicate alle donne pittrici emiliane

Titolo: Carlotta Gargalli (Bologna, 1788 – Roma, 1840) e l’eredità di Canova

Luogo: Museo Ottocento Bologna

A cura di: Ilaria Chia, Francesca Sinigaglia

Segreteria organizzativa: Maria Romeo

Periodo: 31 ottobre 2023 – 7 gennaio 2024

Patrocini: Comune di Bologna, Regione Emilia Romagna, Bologna Welcome, Accademia di Belle Arti di Bologna, ASCOM Confcommercio, Collegio Ghislieri

Carlotta Gargalli (1788 – 1840) e l’eredità di Canova

Ritratto della famiglia de' bianchi - Carlotta Gargalli - Mostra museo ottocento bologna - donna pittrice