La calda estate bolognese è lunga ma non sonnolenta. Tre pittori vengono ricordati nei loro anniversari: Luigi Serra, Fabio Fabbi e Alessandro Scorzoni. I colori densi, accesi nelle loro tonalità piene di vita, ci portano frescura e rendono godibile questa stagione giunta al suo colmo.
Undici luglio
Ricorre oggi, 11 luglio, l’anniversario della morte di Luigi Serra (1846-1888). Pittore versatile, la cui pennellata è memore di lezioni europee e italiane di vasta portata. L’Accademia che lo ha fortemente intriso di una tecnica impeccabile, lo ha reso traduttore capace di mondi indagati con vero realismo e, al tempo stesso, con uno sguardo al ritratto e al plein air di grande suggestione. Ricordarsi del suo anniversario significa riproporlo e tornare a visitare, anche solo in riproduzioni, le sue splendide immagini.
Luigi Serra, Autoritratto, 1884, olio su carta, 22 x 13 cm, Museo Ottocento Bologna.
Il Museo Ottocento Bologna sta preparando una grande mostra dedicata a Luigi Serra che vedrà la luce l’anno prossimo, in occasione dei 180 anni della nascita.
Dietro quest’opera Autoritratto del 1884, nuova acquisizione della Collezione permanente, si cela un curioso aneddoto: Serra aveva strappato il dipinto «in un giorno di penosissima disistima di sé».
Secondo voi chi ha salvato il quadro, recuperandolo? Per scoprirlo vi aspettiamo nelle sale del Museo Ottocento tutti i giorni dalle 10 alle 19.
Diciotto luglio
Nato il 18 luglio del 1861, Fabio Fabbi si forma nell’atmosfera culturale fiorentina respirando l’Europa nelle esercitazioni e nelle relazioni. La sua passione per l’Oriente cede volentieri il passo ad uno sguardo invaghito del plein air come nelle Pescatrici sull’Arno alla Casaccia di Bellariva, 1887 (giugno), catturate in un momento di svago, da lontano, quasi con un accento di ironia.
Fabio Fabbi, Pescatrici sull’Arno alla Casaccia di Bellariva, 1887 (giugno), olio su tela, 43 x 32 cm, Museo Ottocento Bologna.
Infatti, mentre una pare impegnata e presa dalla sua lenza, l’altra con un fare tranquillo, ribadito dal dondolio dell’ombrello rosa, rivela una certa nonchalance di modi. Si intuisce che vivono il momento senza preoccuparsi dell’esito della pesca.
La medesima folta pennellata tratteggia il cielo sopra di loro, le vesti da passeggio estivo, l’ombrellino sofisticato nel tessuto e nel colore. Il bel momento che le vede intente al loro compito le assiste con affetto. Torneranno a casa senza pesci ma va bene così.
Per respirare quest’attimo sospeso nel tempo, vi aspettiamo tutti i giorni al Museo Ottocento dalle 10 alle 19.
Trentuno luglio
Oggi 31 luglio cade l’anniversario della scomparsa di Alessandro Scorzoni (1858-1933), pittore perfettamente collocato fra il XIX e il XX secolo. In una stanza, piena di luce unita a colori brillanti e fulgidi, una telecamera virtuale ci permette di essere coinvolti in un momento di quotidianità, senza che siano disturbati i protagonisti.
Alessandro Scorzoni, La mia famiglia, 1898, olio su tela, 21 x 31 cm, Museo Ottocento Bologna.
Il ductus e la pennellata si arricchiscono qui di certa nostalgia tipica dei Macchiaioli, specie nella luce bionda che pare evadere verso la finestra, o da quella provenire. Sono questi momenti che rendono la pittura bolognese del periodo così vicina alle nostre emozioni, le quali percepiscono l’intimo sentire di un vivere domestico, sempre attuale anche se lontano nel tempo.
Questa rappresentazione, La mia famiglia del 1898 che giunge ancora più intensa ai nostri occhi, se si pensa alla solitudine del pittore lasciato dalla moglie quando lei se ne andrà in America portando con sé i figli, si trova al Museo Ottocento Bologna. Visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 19.00.
Desideriamo incontrare nuovamente i nostri artisti con uno sguardo sempre proiettato a cercare valori antichi e recenti, ogni volta diversi. Ricostruire il proprio modo di guardare l’Ottocento è uno straordinario gioco di maestria che ci porta a soffermarci su dettagli mai scorti prima e, allo stesso tempo, ci fa scoprire la bellezza di questo meraviglioso viaggio. Serra, Fabbi e Scorzoni vi aspettano al Museo Ottocento Bologna.
Olga Di Cosmo
Laureata in Filologia Moderna, corso di laurea magistrale presso l’Università di Bologna. Ha conseguito un diploma allo IED di Milano in Design degli interni. Attualmente frequenta un Master in Pubblicità, comunicazione e creazione di eventi tenuto dall’Università di Firenze.
I suoi principali interessi di ricerca riguardano il design, il colore, l’arte e la comunicazione come mezzi per diffondere tutto ciò che abbraccia la conoscenza e il bello.
© Crediti fotografici Olga Di Cosmo.