Luigi Bazzani e l’Incanto del Foro di Pompei: Un Maestro della Veduta Archeologica

Luigi Bazzani (1836-1927) è stato un pittore italiano noto per le sue vedute archeologiche e architettoniche. Nato a Bologna, Bazzani ha dedicato gran parte della sua carriera a catturare con precisione e realismo i resti dell’antica Roma e di Pompei, contribuendo significativamente alla comprensione e alla diffusione del patrimonio storico attraverso la sua arte.

Fig1, Luigi Bazzani, Il foro a Pompei, n.d., Museo Ottocento Bologna.

Il Foro di Pompei: Un Capolavoro al Museo Ottocento di Bologna.

Una delle opere più celebri di Bazzani, Foro di Pompei, è custodita presso il Museo Ottocento di Bologna. Questo dipinto rappresenta una veduta meticolosamente dettagliata del foro della città antica, un tempo cuore pulsante della vita politica, religiosa e commerciale di Pompei. Il quadro non è solo una rappresentazione artistica, ma un documento storico che offre uno sguardo accurato su come doveva apparire il sito archeologico nel XIX secolo.

Bazzani era noto per il suo stile realistico e per la sua capacità di riportare con precisione scientifica i dettagli architettonici e paesaggistici. La sua formazione accademica, unita a un profondo interesse per l’archeologia, gli permise di creare opere che erano apprezzate non solo per la loro bellezza artistica, ma anche per il loro valore documentario. Nei suoi dipinti, Bazzani utilizzava una tavolozza di colori tenui e una luce chiara per evidenziare i dettagli delle strutture antiche, conferendo loro una vividezza che le rendeva quasi palpabili.

Fig.2, Luigi Bazzani, Casa di Cornelio Rufo, acquarello su carta, 1913.

La Mostra: Davvero! La Pompei di Fine ‘800 nella Pittura di Luigi Bazzani.

Nel contesto delle celebrazioni dell’opera di Bazzani, la mostra intitolata “Davvero! La Pompei di fine ‘800 nella pittura di Luigi Bazzani”, curata da Riccardo Helg, ha rappresentato un evento significativo. Questa esposizione ha offerto una panoramica approfondita del lavoro di Bazzani, evidenziando il suo contributo unico alla documentazione visiva della Pompei del XIX secolo.

La mostra ha presentato una serie di opere straordinarie, tra cui la Casa di Cornelio Rufo (Fig.2) un’opera che raffigura un angolo specifico di una domus romana. L’artista riesce a rendere vivi i colori dei mosaici, gli affreschi e l’arredamento tipico dell’epoca romana. Questa cura nel rappresentare i dettagli permette allo spettatore moderno di avere uno sguardo autentico sulla vita e sull’estetica dell’antica Roma. La casa di Cornelio Rufo, come altre domus pompeiane, era dotata di vari ambienti decorati con affreschi e mosaici, tipici dell’arte romana del I secolo d.C.

Fig.3, Luigi Bazzani, Via dei sepolcri, nd, acquarello su carta.

Un’altra opera molto suggestiva è La Via dei Sepolcri (Fig 3) è un’opera che raffigura una delle strade più emblematiche dell’antica Pompei, conosciuta per essere il luogo dove si trovano numerosi monumenti funerari. La strada era un luogo di passaggio e di memoria, dove i cittadini pompeiani commemoravano i defunti attraverso la costruzione di elaborati sepolcri. Bazzani rappresenta questa scena con un’attenzione minuziosa ai dettagli architettonici e ornamentali dei monumenti funerari, nonché alla pavimentazione stradale e alla vegetazione circostante.

Bazzani ha dipinto anche una delle più sontuose e ben conservate domus di Pompei, Casa delle Nozze d’Argento (Fig.4) che prende il nome dal ritrovamento nel 1893, avvenuto nel 25º anniversario di nozze del re Umberto I e della regina Margherita di Savoia. La casa è famosa per la sua architettura sofisticata e per gli splendidi affreschi e mosaici che adornano le sue stanze. L’opera di Bazzani cattura l’essenza di questa domus, rappresentando accuratamente gli interni e gli elementi decorativi.

Fig.4, Luigi Bazzani, Casa delle Nozze D’Argento, acquarello su carta, 1895.

La Casa delle Nozze d’Argento è un esempio eccellente di una domus romana di alto livello. L’ingresso conduce ad un atrio spazioso con impluvium, circondato da cubicula (camere da letto). Il peristilio, un cortile colonnato, è uno degli elementi più suggestivi della casa, decorato con statue e fontane. Le stanze principali, tra cui il tablinum (sala di ricevimento) e il triclinium (sala da pranzo), sono riccamente decorate con affreschi e mosaici che rappresentano scene mitologiche e naturalistiche.

Il Museo Ottocento di Bologna: Un Viaggio nell’Arte del XIX Secolo.

Il Museo Ottocento di Bologna è dedicato a celebrare l’arte e la cultura del XIX secolo. Ospitato in uno degli edifici storici della città, il museo offre un’ampia collezione di opere d’arte che raccontano la storia e l’evoluzione artistica di quel periodo. La presenza dell’opera di Bazzani, Foro di Pompei, arricchisce ulteriormente la collezione, offrendo ai visitatori una finestra sulla passione per l’antichità che caratterizzò molti artisti del tempo. Luigi Bazzani ha lasciato un segno indelebile nel mondo dell’arte e dell’archeologia. I suoi dipinti sono non solo opere d’arte di grande valore estetico, ma anche importanti testimonianze storiche che continuano a educare e ispirare. Il Foro di Pompei è un esempio lampante di come l’arte possa servire come ponte tra passato e presente, permettendoci di riscoprire e apprezzare le meraviglie delle civiltà antiche. Visitare il Museo Ottocento di Bologna e ammirare il Foro di Pompei di Luigi Bazzani è un’esperienza che arricchisce non solo dal punto di vista artistico, ma anche culturale e storico. Attraverso la sua opera, Bazzani continua a dialogare con noi, narrando storie di un passato lontano ma ancora vivo nella memoria collettiva. Ogni dipinto è una finestra aperta su un’epoca di grandezza e bellezza, e il lavoro di Bazzani ci invita a esplorare e preservare la nostra storia condivisa.

Di Laura Macchi.

Qualcosa su di me: Ciao sono Laura! Archeologa specializzata in paleopatologia, con una carriera accademica che inizia con una laurea in archeologia presso l’Uniersità di Pisa e adesso sto conseguendo la laurea magistrale presso l’Università di Bologna. Mi occupo di studiare le malattie delle popolazioni antiche attraverso l’analisi dei resti umani. Ho partecipato a scavi archeologici in Italia e all’estero e ho collaborato con team interdisciplinari.


Bibliografia

Veca A., Retoriche dell’immagine, Mimesi Edizioni, Milano, 2019.

(A cura di) D. Scagliarini, A. Coralini, R. Helg., Davvero! La Pompei di fine ‘800 nella pittura di Luigi Bazzani, Catalogo della Mostra (Bologna, Napoli, 2013), Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, 2013.

Antei G., Luigi Bazzani e la scoperta di Pompei, Giorgio Antei, pubblicato su Rivista di Studi Pompeiani associazione internazionale amici di Pompei XXIV, «L’ERMA» di BRETSCHNEIDER, Roma, 2013, p. 151.

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Bersani C., I monumenti archeologici nelle opere degli artisti e dei viaggiatori stranieri dei secoli XVIII e XIX, in Comune di Bologna, L’immagine dell’antico fra Settecento e Ottocento. Libri di archeologia nella Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio, Grafis, Bologna, 1983, pp. 75-120.