Alfredo Protti. Femminilità Sensuale
Mentre prese piede la corrente del futurismo, bellicosa e dirompente, il pittore bolognese Alfredo Protti rispose con un linguaggio liberale nei confronti della rottura del vecchio mondo romantico, un linguaggio che riforma il rapporto uomo e donna e veicola nuovi valori estetici e morali con il nudo e la ritrattistica femminile, in chiave moderna dettata dal suo scanzonato pennello.
Lontano dall’ideale allegorico della donna, si avvalse delle sue modelle con cui ebbe confidenza ed amicizia, erano prettamente delle donne lavoratrici, come sarte, e domestiche. La complicità che trattenne con esse ne favorì la più pura e vera esaltazione degli aspetti sessuali e femminili della donna.
Non era distaccato dall’aulicità del modello pittorico tradizionale italico: seppe piacere e farsi apprezzare per lo schietto erotismo del soggetto e per il suo stile moderno. Di educazione accademica, presso le Belle Arti di Bologna e sotto l’insegnamento di Domenico Ferri, s’iscrisse alla “Frangia scapigliata” degli artisti più irrequieti dinanzi all’impostazione accademica del tempo.
Il pittore unisce accenti realistici della tradizione locale e soluzioni moderne nella pittura della ritrattistica, genere pittorico che ha condizionato la sua produzione, se non divenuto il “suo genere”, mostra le modelle femminili con una tavolozza di colori caldi, al rimando degli affetti e della complicità con esse, e una pennellata pastosa e sinuosa.
Macchie di colore intenso, pennellate rapide e luminose atmosfere danno vita e vitalità ai ritratti femminili come in Fiorina addormentata e Lo specchietto. Figure sospese in luce d’acquario si trovano invece nella maturità della sua carriera: tinte tenui e forme sfaldate dalla luce conducono il suo cognome sotto la corrente del Secessionismo, chiamato dal critico Franco Solmi come il suo “periodo bianco“, le opere in questione sono Nudino e Accanto al letto.
“Novecento sensuale” è il periodo che indica i primi decenni del Ventesimo secolo, artisti come Boldini e la pittura del tempo determinano una sorta di ossessione verso il femminile e la femminilità, nasce un’idea del femminile erotico ed emancipato. Protti coglie le donne mentre si spogliano, in abiti sfilati appena, fiori di carne freschi che vengono colti mentre sbocciano in una luce elettrica, in tinte sfumeggianti, un palpito luminoso di questa tenera freschezza, nel dipinto Lo sguardo inserisce un ingegnoso vezzo colto da Francesca Sinigaglia: la ragazza viene ritratta di spalle ma non solo, riusciamo a leggerle anche il volto poiché colta mentre si sta specchiando!
Protti, autore di una gioiosa pittura del piacere con una nota poetica di intimità, colpisce con autoironia posando in vesti femminili atteggiandosi con disinvoltura giocando sulla questione della sessualità e di genere.
Testo a cura di Elisa Zoboli
Bibliografia
Pasquali Marilena, Amleto Montevecchi (Dipinti 1901-1963), Catalogo della mostra di Imola, Museo di San Domenico, Editrice La Mandragora, Imola 2006, p. 17
Sandrolini Alessandra, Alfredo Protti e il Novecento sensuale, in Alfredo Protti 1882-1949, Catalogo della mostra di Palazzo d’Accursio, Associazione Bologna per le Arti, Grafiche dell’Artiere, Bologna 2013, pp. 13-19
Francesca Sinigaglia, Museo Ottocento Bologna. Guida al Museo, Pendragon, Bologna 2023 pp. 77-79